LETTERA APERTA AI CANDIDATI PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO DA PARTE DEL COORDINAMENTO VENETO PER LA SALUTE MENTALE
Luca Zaia
Arturo Lorenzoni
Simonetta Rubinato
Enrico Cappelletti
Daniela Sbrollini
Patrizia Bartelle
Antonio Guadagnini
Paolo Benvegnù
Paolo Girotto
Sono ben oltre 100.000 (più del 2% dell’intera popolazione Veneta) le persone che presentano problemi di rilievo nell’ambito della salute mentale e che sono in carico ai servizi della Aziende Socio Sanitarie Venete. La maggioranza di queste (circa 70.000) sono in carico ai Dipartimenti di salute mentale, gli altri ai Servizi per le dipendenze (quasi 20.000), a quelli per la età evolutiva, della disabilità, nelle RSA e che sono seguiti, in generale, dalla assistenza distrettuale. A questo numero, approssimativo vanno aggiunti, e non sono facilmente calcolabili, tutti coloro che non sono in carico ai servizi e si rivolgono a specialisti privati oppure, non si rivolgono a nessuno per aiuti o cure. Ancora, a queste persone vanno aggiunte le loro famiglie che, specialmente nel caso di giovani o anziani son dirette protagoniste delle problematiche dei loro congiunti.
La questione della salute mentale nel Veneto è prioritaria, e, certamente, non l’ha resa secondaria l’emergenza legata alla pandemia che è in corso da febbraio. A parere, non solo degli esperti, ma anche della maggioranza degli operatori la questione che viene subito dopo la prevenzione e lotta la virus è quella emotiva e degli effetti psicologici e socio relazionali conseguenti la pandemia con alcuni evidenze di sindromi post-traumatiche sia fra gli operatori impegnati nei periodi più duri dell’assistenza ma, anche, nella popolazione generale.
Già dal 2019 si è costituito nel Veneto il Coordinamento per la salute mentale, SA ME VE, che raccoglie tutte le principali società scientifiche regionali del settore, le associazioni dei familiari, degli utenti e ogni altra associazione coinvolta nelle questioni della salute mentale. In occasione delle elezioni regionali Le volgiamo segnalare, oltre alla priorità della questione della salute mentale come questa sia profondamente incardinata nelle politiche sociosanitarie e nelle scelte regionali e vi sia la necessità di comprendere nel programma della prossima legislatura regionale alcuni punti di principio sui quali il Coordinamento è disponibile alla fine a costante collaborazione con ogni Istituzione.
1. Promuovere la priorità della salute mentale anche tenendo conto delle grandi trasformazioni sociali conseguenti e non alla pandemia, di fatto ancora in evoluzione, e ancora poco note
2. Investire adeguate risorse sulla salute mentale per salvaguardare la rete dei servizi pubblici e le attività dei dipartimenti di salute mentale e dei servizi territoriali per i minori, per la famiglia, per le persone con dipendenza.
3. Promuovere una politica delle risorse umane che permetta il reclutamento delle diverse figure professionali (Psicologi, Assistenti sociali, Terapisti della riabilitazione psicosociale, Educatori, Infermieri) ne incentivi la formazione con riferimento, in particolare, alla necessità di formare più medici specialisti in psichiatria vista la crescente difficoltà a reperirne in numero sufficiente.
4. Promuovere un lavoro di consenso, partecipato, per arrivare alla definizione di un nuovo progetto obiettivo per la salute mentale con particolare riferimento alla definizione di rinnovati strumenti operativi, condizioni organizzative, modalità di finanziamento, integrazione sociosanitaria.
5. Supportare iniziative di promozione e sensibilizzazione dei territori sulla priorità della salute mentale, in senso estensivo come salute dei minori, delle famiglie, dei giovani, degli anziani, delle persone con disabilità di chi lavora, delle donne.
6. Promuovere la lotta allo stigma, alle discriminazioni e alle disuguaglianze correlate alla salute mentale. Proponiamo una grande campagna regionale anti-stigma cui tutte le associazioni che compongono il Coordinamento Regionale Salute mentale daranno il loro pieno e totale contributo.
Nella piena comprensione della delicatezza e della particolarità di questi momenti, il Coordinamento ribadisce la propria disponibilità a illustrare le proprie proposte e chiede di poter avere un incontro, quando possibile, per mettere a disposizione le proprie competenze alla promozione della salute mentale e alla attuazione di quei cambiamenti che, oggi, appaiono, irrinunciabili.
SaMeVe Coordinamento Veneto per la salute mentale
Società Italiana di Psichiatria, Sezione del Veneto PSIVE; Sezione Triveneta, Società Italiana di Riabilitazione Psicosociale, SIRP; Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica, SIEP; Società Italiana di Scienze Infermieristiche in Salute Mentale, SISISM; Società Italiana di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza SINPIA Sezione Regionale del Triveneto; Sezione Veneto, Associazione Italiana di Psicogeriatria,AIP; Coordinamento Veneto dei Serd, COVESERD ;Confederazione delle Associazioni Regionali di Distretto, CARD, Veneto ; FP CGIL Medici e Dirigenti SSN; Confcooperative Federsolidarietà Veneto; Lega delle cooperative, Veneto; Associazione Italiana Tutela Salute Mentale AITSaM; Associazione utenti “Il sole di notte”; Associazione Privata Per l'Efficienza e Trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni APPLET; CittadinanzaAttiva Veneto;Associazione Veneto sociale ricerca VerSo; Associazione Lo Specchio a.i.s.s.p onlus ; Associazione Italiana Famiglie ADHD, Le parole di Enea, Art therapy Italia-A.T.I Veneto.
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